Hillary Cinton

Hillary Clinton non ha bisogno di essere presentata, è una figura già affermata nel panorama politico americano, ha i suoi amanti ed i suoi detrattori, ha già provato la scalata alla casa bianca e anche allora nel 2008 era la favorita ma fu maciullata da un perfetto sconosciuto che riuscì a ridare un sogno a quegli Sates che sembravano appiattiti dalla presidenza Bush.

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Nasce a Chicago il 26 ottobre del 1947, nel 1969 si laurea in scienze politiche, è stata la prima first lady laureata, il marito Bill Clinton la mette a capo dell’Unità sulla Riforma della Sanità, è un fallimento colossale e ancora oggi, quel passaggio politico, pesa come un macigno sulla sua storia politica. Hillary è stata, con Eleonore Roosevelt, una delle first lady più influenti della storia americana, molti coniarono il termine Billary per descrivere quella coppia che divenne una vera macchina da guerra soprattutto nella fase elettorale, capaci di raccogliere fondi come nessun altro. Quando fu sconfitta da Obama nel 2008 Bill strinse, con il nuovo astro nascente della politica democratica americana, un patto di ferro, Obama avrebbe garantito l’ascesa di Hillary nel 2016 e i Clinton si impegnarono a mettersi in moto per procurare fondi per la campagna presidenziale del primo presidente nero degli Stati Uniti d’America.

In realtà Hillary non è mai stata troppo amata, le persone l’hanno riscoperta umana durante lo scandalo Lewinsky nel 1998, quando affrontò il disagio di un tradimento con grande dignità. Come personaggio non si è mai abituata ad essere semplicemente la donna del presidente, ha sempre fatto politica, la sua carriera professionale è di primo livello, e non deve nulla al marito che invece le deve moltissimo. Purtroppo il carattere fin troppo forte e l’incapacità di entrare in empatia con l’elettorato la fanno sembrare sempre distaccata e le alienano le simpatie dell’elettorato medio.

Dal 2001 al 2009 è stata eletta senatore e dal 2009 al 2013 Obama l’ha nominata Segretario di Stato. Da senatrice ha pagato l’errore di aver appoggiato sia l’intervento militare in Afghanistan che la guerra in Iraq, con tutto ciò che ha comportato.

Questa volta la sua strada sembra spianata, il Presidente le ha assicurato l’appoggio dell’intero establishment democratico ma la figura di Sanders, più amato e molto più vicino alle tematiche care alla sinistra, sembra metterla in grande difficoltà, i sondaggi la danno in bilico e potrebbe ripetersi la stessa situazione del 2008.

Hillary come al solito è la donna giusta al momento sbagliato, eppure crede fermamente di poter essere la prima donna ad entrare nello studio ovale da Presidente, la strada non sarà facile e i sondaggi prospettano una lunga battaglia.

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