I Discorsi della Domenica: Lenin, primo maggio 1919: “a noi occorre una libertà reale”

In questo discorso, tenuto da Lenin il primo maggio del 1919 per l’inaugurazione del monumento Stapan Razin, rivoluzionario russo giustiziato dallo Zar il 16 giugno del 1671 e diventato un eroe della Russia sovietica riuscendo a rappresentare, ancora a distanza di secoli, un’icona popolare per le lotte a difesa degli ultimi e per le sollevazioni, c’è tutta l’energia della rivoluzione, tutta la speranza di una nuova realtà.

In queste poche parole c’è tutta la forza della festa dei lavoratori, tutta la libertà e la giustizia che questa festa deve ancora rappresentare.

Buon Primo Maggio a tutti i lavoratori.

“Oggi, compagni, festeggiamo il 1° maggio con i proletari di tutto il mondo, impazienti di abbattere il capitale. Questo luogo dove sorgeva il patibolo ci ricorda come per secoli e quanto duramente hanno sofferto le masse lavoratrici sotto il giogo degli oppressori, perché il potere del capitale non ha mai potuto reggersi se non con la violenza e l’oltraggio, che anche in passato suscitavano l’indignazione.

 

Questo monumento raffigura un rappresentante delle masse contadine in rivolta, che in questo luogo perse la vita nella lotta per la libertà. Molti sacrifici hanno sopportato i rivoluzionari russi nella lotta contro il capitale. Sono periti i migliori rappresentanti del proletariato e dei contadini, combattenti per la libertà, ma non per la libertà che propone il capitale, una libertà con le banche, le fabbriche e le aziende private, con la speculazione. Abbasso questa libertà; a noi occorre una libertà reale, che sarà possibile quando i membri della società saranno soltanto dei lavoratori.

 

Ci vorrà molto lavoro, ci vorranno molti sacrifici per conquistare questa libertà. E noi faremo tutto per questo grande scopo, per la realizzazione del socialismo.”

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