Quella Russia che vorrebbe arrestare i gay
Già nel 2013 la Russia di Putin aveva dimostrato il suo disprezzo per le libere inclinazioni sessuali degli individui russi, con una legge che venne definita contro “la propaganda gay sui minori“. Da quel momento in poi tutti i riferimenti politici russi si sono spinti verso posizioni violente, oltranziste ed illiberali. L’ultima follia russa è di questi giorni, una proposta di legge scritta da Ivan Nikitchuk e Nikolai Arefyev, due deputati comunisti, nella quale si prevede la possibilità di punire con sanzioni che vanno da una multa di 5.000 rubli a 15 giorni di carcere, le effusioni tra partner della stesso sesso, sanzionando il bacio, il tenersi mano nella mano, il dichiararsi gay in pubblico.
La Duma però non ha ammesso la proposta di legge, rigettandola non perché discriminante ma per un mero vizio formale, il che dimostra la possibilità che questa follia si possa trasformata in realtà a breve. Eppure la Russia vorrebbe essere quella potenza che combatte l’Isis e la sua barbarie, in questo caso questo Paese mostra tutta la sua incapacità di riconoscere anche le libertà più semplici agli individui e dimostra di non essersi mai liberato da quella cappa grigia fatta di violenza ed intolleranza.
Le parole del comunista e presentatore della legge Nikitchuk esprimono con chiarezza l’incapacità di una classe dirigente di saper osservare il mondo che la circonda, il deputato definisce infatti “l’omosessualità come una grave minaccia per ogni persona normale perché può colpire i bambini”
C’è bisogno di osservare ciò che accade in Russia, c’è l’esigenza di proteggere diritti basilari e libertà che non possono essere vietate, c’è bisogno di dimostrare che l’Europa può essere ancora un faro per tutti coloro che sognano una convivenza pacifica dove potere vivere i propri sentimenti in libertà. Un motivo ancora più grande per rimettere anche l’Italia sulla via di una riforma vera che garantisca a tutti i cittadini, a prescindere dai loro gusti sessuali, di poter vivere a pieno il loro ruolo all’interno della società, di poter creare una famiglia e di poter godere dei medesimi diritti ed assumersi i medesimi doveri delle famiglie che ci ostiniamo a chiamare tradizionali.