I Discorsi della Domenica: “No Pasaran!”, Dolores Ibarruri 1936

La pasionaria, questo il nome con cui Dolores Ibarruri è stata conosciuta in tutto il mondo, un nome che mette subito in evidenza il suo carattere carismatico, capace con le sue parole di infiammare i popoli, una donna che ha sempre lottato fino allo strenuo delle forze, che ha sempre resistito alle violenze e alle barbarie anche quando tutto sembrava crollare.

Dolores Ibarruri è una figura centrale dell’antifascismo internazionale, è lei che rappresenta, forse più di ogni altro, quel sogno rivoluzionario che fu poi brutalmente violentato durante la guerra civile spagnola. I suoi appelli internazionali alla lotta contro il fascismo rendevano la questione spagnola una questione mondiale, le sue parole in giro per l’Europa erano la dimostrazione della sua consapevolezza che lo scontro non poteva e non doveva rimanere chiuso alla Spagna. La guerra spagnola fu il laboratorio e l’inferno di quella che sarà poi la resistenza in molti stati europei, in quelle trincee però si respirò il sapore di un sogno che aveva finalmente le dimensioni internazionali che gli spettavano, uomini e donne provenienti da tutto il mondo combatterono fianco a fianco non per la terra ma per un’idea che li accomunava e che li vedeva protagonisti.

In quelle trincee nel primo periodo della guerra collaborarono e lottarono per lo stesso futuro gli anarchici, i comunisti, il poum, i socialisti, tutti senza cercare di prevaricare su gli altri. Nel discorso storico conosciuto come No Pasaran!, tenuto dalla Ibarruri il 19 luglio del 1936 c’è un passaggio fondamentale “I comunisti, i socialisti, gli anarchici, i repubblicani democratici, i soldati e le forze fedeli alla Repubblica hanno inflitto le prime sconfitte ai facinorosi” , quel fronte era unito e non solo resisteva ma avrebbe addirittura vinto perché il popolo era da quella parte, purtroppo quel fronte si sbriciolò, lasciando le macerie sulle quali ancora oggi è difficile ragionare

Dolores Ibarruri, resta una donna che è entrata nella storia con la sua potenza e la sua carica carismatica, nata in una famiglia povera di minatori, inizia a fare politica fin da ragazzina, la sua capacità di parlare con passione e decisione la rendono la figura simbolo della Spagna in lotta contro il fascismo, ma anche la figura simbolo di un modo tutto nuovo e tutto al femminile di fare politica.

Dopo la caduta di Madrid nelle mani dei fascisti, Dolores andrà in esilio in Unione Sovietica, il suo unico figlio Ruben, arruolatosi nell’Armata Rossa, morirà a Stalingrado, la Pasionaria tornerà in Spagna alla caduta di Francisco Franco nel 1975 e sarà eletta nel 1977 deputato nelle file del Partito Comunista di Spagna, del quale era stata segretaria per decenni.

Questa donna eternamente in lotta morì all’età di 93 anni, la sua forza, il suo carisma, la sua capacità di entrare in sintonia con le altre persone ne hanno fatto una delle donne più rappresentative della lotta al fascismo, il suo grido No Pasaran!, ancora oggi viene ripetuto nelle piazze, urlato dalle bocche delle giovani donne che forse neanche conoscono Dolores Ibarruri.

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Operai! Contadini! Antifascisti! Spagnoli patrioti! Davanti alla sollevazione militare fascista tutti in piedi a difendere la Repubblica, a difendere le libertà popolari e le conquiste democratiche del popolo!

Attraverso le note del governo e del Fronte Popopolare, il popolo conosce la gravità del momento attuale. In Marocco e nelle Canarie i lavoratori , assieme alle forze leali alla Repubblica, lottano contro i militari fascisti insorti.

Al grido de “il fascismo non passerà, non passerano i boia di ottobre!” gli operai e i contadini di tutte le province di Spagna si uniscono alla lotta contro il nemico della Repubblica che ha impugnato le armi. I comunisti, i socialisti, gli anarchici, i repubblicani democratici, i soldati e le forze fedeli alla Repubblica hanno inflitto le prime sconfitte ai facinorosi, che trascinano nel fango del tradimento l’onore militare di cui tante volte si sono vantati.

Tutto il paese trema d’indignazione difronte a questi banditi che vogliono affondare la Spagna democratica e popolare in un inferno di terrore e morte.

Ma NO PASARÁN!

La Spagna intera si prepara a combattere. A Madrid il popolo per le strade sostiene il governo e lo sprona con decisione e spirito di lotta affinché i militari e i fascisti insorti vengano annientati.

Giovani, preparatevi alla battaglia!

Donne, eroiche donne del popolo! Destatevi con l’eroismo delle donne asturiane del 1934; combattete anche voi a fianco degli uomini per difendere la vita, la libertà dei vostri figli che il fascismo minaccia!

Soldati, figli del popolo! Rimanete fedeli al Governo della Repubblica, lottate a fianco dei lavoratori, a fianco delle forze del Fronte Popolare, assieme ai vostri genitori, ai vostri fratelli e compagni! Lottate per la Spagna del 16 febbraio, lottate per la Repubblica, aiutatela a trionfare!

Lavoratori di ogni parte! Il governo pone nelle nostre mani le armi che salveranno la Spagna e il popolo dall’orrore e dalla vendetta che il trionfo dei boia sanguinari di ottobre significherebbe.

Che nessuno vacilli! Tutti pronti per l’azione. Ogni operaio, ogni antifascista deve considerarsi un soldato combattente.

Popolo di Catalunia, dei Paesi Baschi, della Galizia! Spagnoli tutti! Per difendere la Repubblica Democratica, per rafforzare la vittoria ottenuta dal popolo il 16 febbraio.

Il partito comunista vi chiama alla lotta. Chiama soprattutto voi, operai, contadini, intellettuali, a occupare un posto nella guerra per sconfiggere definitivamente i nemici della Repubblica e delle libertà popolari. Viva il Fronte Popolare! Viva l’unione di tutti gli antifascisti! Viva la Repubblica del Popolo!

I fascisti non passeranno!

No pasarán!

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