PD COMMISSARIATO AD AVELLINO. Ciò che vale per il capoluogo dovrebbe valere per tutta l’Irpinia.
Nella riunione tenutasi oggi a Napoli e convocata dalla Segretaria Regionale del Partito Democratico della Campania Assunta Tartaglione, la quale aveva convocato il Sindaco di Avellino Paolo Foti, i deputati dem Valentina Paris e Luigi Famiglietti, la Presidente del consiglio regionale Rosetta d’Ademelio, il segretario provinciale del PD Irpino Carmine De Blasio e dell’ex senatore Enzo De Luca, si è discusso, a quanto pare, della situazione assurda in cui versa il gruppo consiliare del partito democratico nell’assise del capoluogo irpino.
A Valentina Paris, membro della segreteria nazionale del partito con delega agli enti locali, è stato affidato il compito di trovare una soluzione per il gruppo consiliare del PD che subisce i contraccolpi delle ultime vicende che hanno interessato il partito provinciale e che hanno portato alla fuga dall’assemblea del segretario e della sua componente.
Dopo le dimissione della capogruppo Grella, il gruppo del PD è caduto nella confusione più totale, tra riunioni di maggioranza convocate e andate deserte. Si è giunti quindi ad un vero e proprio commissariamento del partito che però riguarda solo la questione istituzionale cittadina.
La decisione, di fatto, rende ancora più visibile e chiaro il fallimento della linea politica del segretario provinciale e della sua componente di riferimento, quella che fa capo all’ex senatore irpino Enzo De Luca, che sull’ennesimo rimpasto della giunta Foti, di qualche mese fa, aveva puntato tutto, lasciando fuori dalle trattative tutte le altre aree del partito.
Non si capisce perché ciò che vale in città non dovrebbe valere per l’intera provincia. La linea di De Blasio e dei suoi ha portato il PD in un vicolo cieco non solo nel capoluogo, i territori, le comunità e i circoli che ogni giorno cercano di portare avanti progetti e battaglie politiche, non possono essere abbandonati alla solitudine. A via Tagliamento le cose devono cambiare non c’è altra scelta, De Blasio ora è ufficialmente un segretario depotenziato, se un gruppo di consiglieri comunali eletti con le preferenze può essere messo nelle mani di un commissario, non si capisce perché un segretario che non ha più la maggioranza dei delegati dell’assemblea dovrebbe continuare a svolgere la sua funzione senza dare conto a nessuno.
Il continuo arroccarsi, l’ostinato tentativo di fuggire al confronto e l’inspiegabile convinzione di rappresentare ancora una maggioranza, sono la dimostrazione che questa segreteria provinciale non è più capace di leggere la realtà.