PROGETTO PILOTA. Da Caposele l’arch. Conforti: “Serve una nuova riflessione partecipativa già a partire dalle prime scelte serie”

L’individuazione della nostra terra come area interna per un progetto pilota previsto dalla legge r. n. 13/08 ha determinato negli ultimi tempi, una sorta di grande entusiasmo collettivo.

Dopo il fallimento degli interventi a pioggia, da 30 anni a questa parte,  relativi agli ingenti fondi del dopo-terremoto, ai patti territoriali, Gal, fondi europei, che hanno determinato sia la mancanza dell’agognato sviluppo e sia la desertificazione delle nostre terra, è indispensabile porre l’attenzione più ampia e condivisa sull’ultima occasione che l’Europa ci offre.

La mancanza di una seria e condivisa programmazione dei fondi europei senza una regola e un disegno generale, ha realizzato infatti,  il grande tracollo per il mezzogiorno, per la Campania e soprattutto per la nostra Irpinia.

Caposele e i piccoli paesi del comprensorio non sono immuni da tale debacle che è stata accentuata anche da una poca e chiara individuazione di fondi strutturali messi a disposizione nelle varie misure proposte dall’Europa, con grande rammarico e con enorme delusione per quanto poteva essere recuperato in termini di lavoro e sviluppo.

A tale proposito e per scongiurare altre inutili e improduttive scelte di azioni personali e superficiali, ( che si continuano a fare) che potrebbero mettere in serio pericolo la partecipazione del nostro Paese al disegno complessivo dello sviluppo dell’area scelta per la sperimentazione, mi permetto di proporre una sorta di incontro pubblico e di scambio di idee concrete tra associazioni,  partiti e gruppi politici presenti sul territorio.

Questo al fine di avvalorare la tesi per una fondamentale apertura  di tale problematica alla intera collettività, atteso che le scelte che si compiono in questa fase, sono prodromiche alla strategia che si metterà in atto per il prossimo ventennio.

A tale proposito invito i Sindaci e i rappresentanti dei gruppi in indirizzo, alla discussione e a una nuova riflessione partecipativa già a partire dalle prime  scelte serie   e  dalle prime  fasi del progetto e che sono stati selezionate, probabilmente, senza alcuna indicazione generale e soprattutto, senza aver bene compreso quali erano le linee guida di sviluppo dell’intero progetto.

Solo questa piccola considerazione che potrebbe essere stimolante per un ragionamento più complessivo e dettagliato

arch. Salvatore Conforti

Caposele 15 novembre 2015

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