Trump e Sanders corrono, Cruz e Hillary rallentano
Il New Hampshire sancisce la rinascita di Donald Trump per i repubblicani e rende sempre più reale la lunga marcia di Bernie Sanders verso la Casa Bianca.
Un Trump rigenerato che, finalmente, si scrolla di dosso l’immagine di uomo che poteva bucare il video, che poteva essere votato nei sondaggi ma che poi, quando si tratta di fare i conti con la realtà, non riusciva davvero ad entrare in sintonia con l’elettorato. Trump trionfa con il 35% dei voti aggiudicandosi ben 9 delegati e doppiando il secondo John Kasich che ha conquistato 3 delegati. Ted Cruz, il vincitore dell’Iowa si è fermato all’11% come Bush e Rubio.
“Wow, wow, wow. Stiamo per rendere l’America, di nuovo, un grande paese” queste le parole di un Donald Trump che si gode il suo primo successo e che soprattuto inizia a mettere davvero le mani sulla candidatura.
Nel campo democratico le cose invece diventano sempre più interessanti con un Barnie Sanders che da outsider negli ultimi giorni sembra essere diventato il favorito su Hillary Clinton, giocando anche sulla differenza enorme tra la sua candidatura, vissuta come quella della base, quella delle persone, e quella dei Clinton che invece appare all’opinione pubblica come una candidatura appoggiata dall’establishment, calata dall’alto. Hillary non ha mai avuto una reale capacità di entrare in empatia con l’elettorato, appare sempre distaccata e lontana, non riesca a rompere quel muro che la rende poco digeribile dalla base.
Sanders ora inizia a crederci davvero e le possibilità che un altro candidato, dopo Obama, riesca a vincere quando nessuno se lo sarebbe aspettato e soprattutto riuscendo a creare una campagna emotiva e nuova, sono sempre più concrete. Sanders sarebbe il primo presidente ebreo, è l’unico candidato che si è definito socialista, non è giovane ma la sua figura affascina e la sua campagna è fresca e moderna, i suoi interventi sono sempre ben studiati e soprattutto funzionano benissimo.
“Stanotte abbiamo mandato un messaggio che avrà un’eco forte da Wall Street a Washington, dal Maine alla California“. Con queste parole ha commentato i risultati del New Hampshire.